Le donne hanno davvero bisogno delle mestruazioni?
Durante la propria vita, la donna trascorre in media 45/50 anni convivendo con le mestruazioni, un arco temporale piuttosto esteso, vissuto spesso con disagio e malessere.
Oggigiorno sono sempre più le donne che scelgono di sopprimere i propri cicli mestruali come metodo di contraccezione, afferma la Dott.ssa Elizabeth Micks che gestisce una clinica ginecologica presso l’università di Washington, “Penso che le opinioni stiano cambiando molto velocemente, e quella del ciclo regolare non sia più necessaria nella nostra società.”
Usando la pillola come metodo contraccettivo, la donna assume per 21 giorni una pillola ormonale che blocca il ciclo, e per la settimana restante una pillola priva di effetti ormonali (placebo) in modo che possa avere, quello che sembra essere all’apparenza un ciclo mestruale, ma come afferma la dott.ssa Micks, fisiologicamente non si tratta di un vero e proprio ciclo mestruale e non è necessario. “Non c è alcuna necessità medica per la quale il nostro corpo debba avere un periodo di contraccezione.”
La domanda quindi è: perché le donne che prendono la pillola hanno avuto per decenni, ed hanno tutt’ora questa sorta di “false mestruazioni”?
La dott.sa Mick dice: “in realtà è una cosa storica”, uno dei medici che hanno contribuito ad inventare la pillola era cattolico e pensò che il papa, avrebbe potuto accettare l’utilizzo della pillola ormonale all’interno della chiesa cattolica, se solo avessero fatto in modo che le donne avrebbero continuato ad avere una sorta di ciclo mestruale.
Ma nonostante ciò, la Chiesa Cattolica non accettò mai l’utilizzo della pillola anticoncezionale, e quando i medici chiesero alle donne se desideravano avere questi “falsi periodi mestruali” molte di loro risposero negativamente.
Oggigiorno le donne hanno diverse alternative per cercare di sopprimere i loro cicli mestruali: c’è la spirale contraccettiva (IUD), il cerotto contraccettivo EVRA, l’impianto contraccettivo sottocutaneo ma anche le più diffuse pillole anticoncezionali; ad ogni modo, nessuno di questi metodi garantisce la certezza dell’interruzione del ciclo.
L’American College of Ostetricy e Ginecology e la American Academy of Pediatrics, raccomandano queste forme di contraccezione come la miglior scelta per le giovani donne che vogliono evitare il concepimento. Uno studio inoltre, ha evidenziato che la spirale e l’impianto sottocutaneo sono stati circa 20 volte più efficaci, nel prevenire le gravidanze, delle pillole anticoncezionali.
Ma nessuno di questi metodi garantisce un’interruzione certa del ciclo mestruale. “Non si tratta di un “on/off” per le mestruazioni”, dice Paula Hillard, ginecologa presso la Stanford University Medical Center.
Ad esempio, con la spirale ormonale (IUD), circa il 50 per cento delle donne non avrà cicli mestruali dopo un anno, ma quasi tutte avranno cicli mestruali più brevi e meno dolorosi dopo circa sei mesi, afferma Hillard.
Inoltre, anche se una donna non ha avuto un ciclo per 5 o 10 anni, non c’è alcuna evidenza scientifica che la soppressione delle mestruazioni abbia conseguenze negative per la futura fertilità. La maggior parte delle donne possono tranquillamente concepire dopo aver interrotto il metodo contraccettivo.
Come per tutte le forme di contraccezione ormonale, ci sono rischi ed effetti collaterali con questi trattamenti, come ad esempio un aumento del rischio di coaguli di sangue. Inoltre, alcuni medici pensano che gli effetti al lungo termine sulla soppressione delle mestruazioni non siano ancora abbastanza conosciuti, soprattutto quando si tratta di adolescenti.
Sono stati sperimentati gli effetti di questi ormoni sul tessuto osseo o sul seno? “Non sono stati fatti”, dice Jerilynn Prior, un endocrinologo presso l’Università della British Columbia.
Le donne dovrebbero riflettere attentamente prima di cercare di sopprimere il proprio ciclo mestruale perché indica che il sistema riproduttivo sta lavorando bene e che non si è incinta. Non è una “malattia” che deve essere curata! afferma la dott.ssa Prior che continua:
Credo che ci sia un valore intrinseco nel comprendere ed apprezzare il nostro ciclo ormonale, è la nostra identità!
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