Pet Therapy: un’intuizione divenuta scienza
Come spesso è accaduto nella storia della medicina, la Pet therapy in passato esclusiva prerogativa di medici visionari e posta nel dimenticatoio per molti anni, gode oggi di un interesse crescente, anche nel campo della medicina tradizionale.
La nascita della Pet Therapy viene universalmente attribuita alle teorie dello Psichiatra infantile Boris Levinson che negli anni sessanta studiava i benefici degli animali da compagnia su suoi pazienti. Come spesso accade le scoperte avvengono per caso, il dottor Levinson dimenticò il suo cane vicino un piccolo paziente con gravi problemi relazionali ed al suo ritorno lo trovò il bambino che parlava il suo cane.
Nella realtà i primi accendi sull’aiuto degli animali alle persone con malattie di vario tipo sono da collocare nel lontano 1792 quando nella “Quaker Society of Friends York Retreat in England” i medici Velde, Cipriani e Fisher ne notano l’indubbia utilità.
Lo stesso Sigmund Freud teneva vicino a se dei cani durante le sue sedute di psicoanalisi e annotò che la loro presenza era molto utile in quanto i pazienti tendevano ad essere più tranquilli.
La Pet Therapy è considerata una terapia integrativa, una co-terapia da affiancare ad altre ed utile in diverse terapie legate al miglioramento psicologico-emotivo, fisico, cognitivo, comportamentale e psicosociale dei pazienti.
I progetti in Italia non si contano; ospedali come il policlinico di Roma o il Niguarda di Milano, molte scuole di Rsa, istituti penitenziari e di recupero come i conosciuti Cardarelli di Napoli o il San Patrignano in provincia di Rimini hanno dei programmi attivi.
Le attività vanno da quelle con semplici finalità ludiche e ricreative a quelle di educazione assistita e terapia assistita con gli animali.
Le figure previste per la Pet Therapy sono solitamente:
Un responsabile del progetto che sia un professionista del settore sanitario appositamente formato
Il Coordinatore dell’intervento che può essere un educatore, un assistente sanitario, un laureato in scienze motorie, uno psicomotricista o uno psicologo/psicoterapeuta.
Il Coadiutore dell’animale che in collaborazione con il Veterinario aiuta la relazione che sta alla base di questa terapia quella uomo-animale, e che aiuta il veterinario nella cura e nella supervisione dello stato di salute dell’animale.
Il Medico Veterinario che valuta se l’animale ha i requisiti necessari per i suoi compiti sia dal punto di vista comportamentale che da quello inerente alla sua salute.
Sono molte le tipologie di animali utilizzate, i principali sono tre: i cani, i cavalli o asini ed i delfini.
Dog therapy
Il cane che per antonomasia è il miglior amico dell’uomo interagisce molto bene con esso in quanto lo accompagna da millenni instaurando un legame che dura tutta la vita.
Le razze utilizzate sono variegate ma anche i meticci sono largamente utilizzati, l’aspetto più importante nell’animale è indubbiamente quello dell’attenzione, qualità più spiccata in alcune razze rispetto ad altre.
Il cane è un animale che non attua alcun meccanismo difensivo di tipo psicologico come la falsificazione o la negazione. Sono dei grandi conoscitori del linguaggio corporeo dell’uomo, atteggiamenti fisici come le posture ed espressioni del viso, inoltre con il loro formidabile olfatto riescono a percepire molti dei nostri stati emotivi come tristezza, ansia, preoccupazioni e depressione che sono velocemente captati a causa delle nostre secrezioni ormonali.
Sono utilizzati per migliorare la qualità della convalescenza, semplicemente per la loro compagnia che è una sorta di volano dei processi di guarigione.
Dolphin therapy
Il Delfino è parte attiva nella riabilitazione tramite il nuoto assistito in piscina. Utilissimo nei casi di riabilitazione delle funzioni motorie dopo incidenti o malattie.
Sono molto utilizzati in sessioni one-on-one con bambini affetti da autismo aiutandone la sfera relazionale.
Equine therapy o Ippoterapia
Da non confondere con la semplice equitazione amatoriale è una attività riabilitativa e d’aiuto ai malati approvata negli Stati Uniti dalla American Speech and Hearing Association.
La EAP , (psicoterapia equina assistita) prevede solamente la compagnia del cavallo o dell’asino senza cavalcarli .
Chi sono i soggetti che possono trarre beneficio dalla Pet Therapy?
Quelli autistici, i malati di Alzheimer, le vittime di abusi sessuali, i malati di Demenza (anche non senile) o semplicemente gli anziani possono trarre un grande beneficio dall’empatia insita naturalmente in questi meravigliosi animali .
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